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Nicola Tonon,

Alla continua ricerca di se stesso, Nicola analizza qualsiasi forma di fotografia. Agli inizi si è focalizzato sulla macro e sulla naturalistica, abbandonandola completamente in seguito per scoprire il lato più nobile del guardare e non solo del vedere e basta, cercando ogni giorno di creare progetti singolari, indipendentemente che si basino sul paesaggio, reportage, ritratto o fashion-concept.
Nel 2009, in collaborazione con Alberto Basso, è arrivato secondo a livello nazionale, con l’appoggio del Salone Menegaldo Manuela nella presentazione del progetto Utopia al Wella Trend Vision Award 2009 con un progetto di fotografi a concept-fashion.
Nel 2010 ha presentato un libro assieme al padre appassionato di poesia, che lo ha visto impegnato nel cercare di “materializzare” le emozioni delle parole in immagini. Nella raccolta si trovano foto d’archivio o scattate ed elaborate in seguito alla lettura dei brani poetici. Molte sono state le serate di videopresentazione con la collaborazione di vari enti ed associazioni socialmente utili. Il devoluto è andato completamente in beneficenza.
Nel 2012 vuole presentare il suo personale modo di vedere “l’Isola”. Il territorio Islandese, le sue genti, la sua musica lo avevano rapito due anni prima. Da qui la mostra “Osservami, Leggimi, Sentimi...sono l’Isola”.
Le foto frutto di un’ardua selezione, sono abbinate a delle citazioni o frasi di artisti o poeti che hanno scritto dell’Isola, il tutto accompagnato da un sottofondo musicale appropriato sempre di musicisti autoctoni. L’idea era di fare qualcosa di diverso dalla mostra classica e aprire la strada a una soluzione “multimediale” (maggiori informazioni nel sito dove è visionabile un diaporama con tutte le foto “http://issuu.com/sacrylik/docs/islanda_-_presentazionedef/1”)
Nel 2013 a Gorizia, una sua mostra personale dove cerca di unire le “similitudini” geomorfologiche tra i territori del nord est Italia e quelli islandesi, in una chiave del tutto personale dall’autore. La “mostra nella mostra” “Terre lontane nel Triveneto” racchiudeva infatti, una serie di scatti in zone del territorio italiano “generose” dal punto di vista sia della particolarità che della bellezza.
Si fondono così due mostre di paesaggi e texture riferite a luoghi molto lontani tra loro.

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